“Una tigre del Bengala nello zoo di Baghdad” racconta al pubblico che tutti gli altri animali sono fuggiti dallo zoo in cerca di libertà dopo l’invasione statunitense dell’Iraq, solo per essere trucidati e mangiati dai soldati. Quella notte, un plotone di soldati statunitense entra nello zoo e due soldati vengono messi di guardia davanti alla gabbia della tigre. Un soldato, Tom, si fa gioco del felino sventolandogli davanti del cibo e poi ritraendo di scatto la mano, prima che la tigre, esasperata dalla fame e dalla paura, azzanna la mano del militare; il suo compagno, Kev, spara alla tigre, ferendola mortalmente. Kev scopre che il fantasma della tigre lo perseguita mentre lavora in giro per Baghdad, ma dopo un’esplosione inaspettata il marine si trova ricoverato in ospedale, dove viene ritenuto pazzo perché continua a vedere una tigre immaginaria. Tom, ora con una protesi alla mano, torna in Iraq e va a visitare Kev in ospedale, anche se non solo per compassione per il commilitone. Si scopre che la pistola placcata in oro che Tom stava mostrando a Kev prima di essere aggredito dalla tigre era stata rinvenuta nel palazzo del defunto Uday Hussein, figlio dell’ex dittatore Saddam Hussein. Tom rivuole la pistola e chiede a Kev che fine abbia fatto, dato che vuole tornare negli Stati Uniti e farsi una nuova vita con i soldi ricavati dalla vendita dell’arma e della tavoletta del water placcata in ora sempre sottratto dalla casa di Hussein. Ma Kev ha perso la pistola dopo aver visto il fantasma della tigre per strade e l’arma è stata presa da Musa, l’ex giardiniere di Uday ora in servizio come traduttore per l’esercito statunitense. Anche Musa sta ricevendo delle visite sovrannaturali e vede il fantasma di Uday, che gli impedisce di consegnare la pistola dorata. Per provare ad allontare la tigre fantasma, Kev decide di amputarsi la mano e gettarla in pasto al felino, ma qualcosa va storto e Kev muore nel tentativo. Divenuto un fantasma, Kev segue Tom per le vie della città, cercando un significato per tutte le cose orribile successe nella capitale irachena. |