Cronaca nera

Dopo i primi quattro casi polizieschi il giornalista investigatore Walter Cherubini – alias Luca Barbareschi – ritorna in sei gialli ancora più appassionanti. Walter, un cronista di un quotidiano di provincia, affronta altre vicende criminali mettendo a frutto la sua capacità professionale e il suo fiuto da detective. Determinato fino alla cocciutaggine e insofferente a qualsiasi compromesso, il giornalista riesce a scoprire le verità nascoste negli intricati casi che affronta. Però queste sue caratteristiche, unite al netto rifiuto che oppone al cinismo di chi vuole a tutti i costi sbattere il mostro in prima pagina, lo pongono spesso in conflitto con la proprietà del giornale e in particolare con il suo caporedattore, così cinico da essere denominato Il Capoccione. Una presenza costante nella vita professionale e in quella sentimentale del cronista è ancora quella di Federica Stanguellini (Lucrezia Lante della Rovere), una collega preparata e intraprendente, preziosa alleata anche nelle indagini. Ma nella storia d’amore tra i due si alternano giorni felici e amari. Aanche perché sullo sfondo c’è sempre Susan, l’ex moglie di Walter. Inoltre ora il giornalista si trova ad affrontare eventi dolorosi che riguardano le persone più care: il padre, il collega e amico Masetti, lo stimato vice capo della Mobile Lo Bianco. Anche in questi sei casi, girati tra Roma e Parma, si intrecciano così passioni, conflitti, interessi, dolori, sofferenze. Il protagonista è sempre lui: quel giornalista con l’hobby dell’investigatore…

Skylight

In un appartamento della periferia metropolitana si incontrano Saverio, insensibile e cinico imprenditore quarantacinquenne ricco e “di destra” e Betta, laureata e sensibile e “di sinistra” impegnata nel sociale. Fra loro il diciottenne figlio di Saverio cerca di ricostruire un nucleo familiare, un luogo di sereno dialogo. La commedia racconta in tempo reale l’epifania di questo amore e i risvolti tragicomici dello scontro fra mondi così lontani.

Trenta righe per un delitto

Walter, un giornalista poco incline ai compromessi, viene trasferito alla cronaca, dove fa presto ad immedesimarsi nel ruolo di giornalista investigativo…il suo contributo alle indagini risulta determinante.

Pietro Mennea

Sceneggiatura di Fabrizio Bettelli, Simona Izzo e Ricky Tognazzi Miniserie televisiva in due puntate da 100’ per Rai Uno realizzata da Casanova Multimedia per Rai Fiction Pietro Mennea è il più grande velocista della storia dell’atletica italiana, primatista mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 con il tempo di 19″72, tutt’ora record europeo, medaglia d’oro nella specialità alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Nato da una famiglia modesta, la leggenda vuole che da piccolo Mennea si fosse guadagnato la fama in città sfidando in corsa i “macchinoni” dei ragazzi più ricchi: non c’erano Alfa Romeo o Ferrari che tenessero, Pietro in velocità le bruciava tutte. È l’inizio di una delle storie più vincenti dello sport italiano, con una collezione di medaglie che dai Giochi del Mediterraneo arrivano fino a Europei, Mondiali e Olimpiadi, dove fu il primo a disputare quattro finali consecutive. Praticamente imbattuto dai Giochi di Montreal 1976 a quelli di Mosca 1980, di ogni Olimpiade ricordava con piacere il contesto storico e geopolitico che le accompagnava. Il suo primato, quello dei 200 metri piani, è diventato record a sua volta rimanendo imbattuto per ben 17 anni a livello mondiale e resistendo ancora oggi come record europeo. Questo grande campione ha fatto dei valori e dei principi etici legati allo sport la sua bandiera. All’inizio della sua carriera gli è stato trasmesso un insegnamento che non abbandonerà mai nel corso degli anni: contro il nemico si combatte, con l’avversario si compete. E la competizione implica lealtà e rispetto La fiction, prodotta da Casanova Multimedia è rivolta sia ad un pubblico giovane che conosce poco la storia e che ha sentito parlare tante volte del grande campione magari dai genitori oppure dai libri, che ad un pubblico più maturo che ha vissuto negli anni della narrazione. Al centro di tutto lo sport, mezzo educativo per eccellenza in quanto ricco di regole che inducono al rispetto dell’avversario, pur nel confronto competitivo.