Partito in sordina nel 1989 su Rete 4, questo talk show ottenne un successo crescente, diventando uno dei preserali più visti degli ultimi anni nonché vincitore di un Telegatto. C’eravamo tanto amati è stato condotto da Luca Barbareschi che era il moderatore di una coppia in crisi intenta ad attaccarsi a suon di parole non troppo tenere. I protagonisti, il più delle volte coniugi, erano supportati da parenti o amici che argomentavano la loro tesi. Visto il successo del programma, ne fu prodotta anche un’edizione in prima serata, in cui il pubblico in studio poteva votare il coniuge a cui davano maggior ragione. Dopo cinque edizioni, e circa 1.000 puntate, C’eravamo tanto amati chiuse i battenti nel 1994.
La bionda
Tommaso, giovane orologiaio meridionale occasionalmente a Milano, investe con la sua auto una bella bionda. Non è niente di grave, ma lei si rifugia in casa di Tommaso. L’uomo non è insensibile al fascino della sua “vittima” e, quando scopre che è invischiata in un giro di malaffare, tenta in ogni modo di aiutarla a uscirne. Ma il destino è crudele. Dopo l’esordio registico con “La stazione”, Sergio Rubini gioca la carta di una più marcata drammaticità, mantenendo però alcuni elementi di fondo del suo film precedente.
La delegazione
Dopo aver soggiornato per un breve periodo a Roma, cinque donne di una delegazione russa giungono a Venezia per trascorrere le ultime 48 ore della propria permanenza in Italia. La delegazione non è abituata a tanto lusso: ognuna delle donne ha una reazione differente di fronte la brusco impatto con un mondo così lontano. Chloja, scontenta della propria esistenza e desiderosa di non tornare mai più in patria, incontra Lorenzo che le regalerà, per poche ore, la felicità di sentirsi finalmente padrona della propria vita. Ma dopo qualche ora passata insieme, Lorenzo, romprendo bruscamente l’idillio, presenta a Chloja il conto della loro avventura, svelando così la propria reale identità.