La fille du francais

“La fille du Francais” racconta la storia di Benjamin, 9 anni, che vive con la nonna paterna dalla morte della madre. Decide allora di cercare suo padre, Christian, un cercatore d’oro in Brasile. È così desideroso di trovare suo padre che decide di portare con se in questa ricerca nella giungla amazzonica, Anne, la nonna prima donna, intelligente ma broker, e Suzanne, la nonna proletaria, appassionata di poker e custode. Le due si odiano ma hanno poca scelta se non quella di aiutare Benjamin nella sua ricerca…

Ardena

Nell’estate del 1969, la famiglia di Andrea, 13 anni, lascia Milano per trascorrere le vacanze nel piccolo paese di Ardena, sulle colline che circondano un grande lago. Nella grande casa, oltre ai genitori di Andrea, ci sono due coppie di zii molto diverse tra loro, alcuni cugini, il nonno che non si rassegna ad invecchiare, la nonna che attraversa una delicata fase di riflessione sulla propria vita: scrive poesie, parla con gli alberi e, di nascosto, con il fantasma del suo primo amore, un cadetto morto in guerra. Andrea da un lato passa le giornate con i suoi coetanei, con i quali fa le prime scoperte dell’adolescenza, dall’altro assiste ai problemi che travagliano i “grandi”, la mamma che ha un amante, il padre che gli dà lezioni di comportamento, la nonna che ha strane uscite, il nonno che insidia la cameriera. Intanto la televisione trasmette le immagini dell’atterraggio del primo uomo sulla Luna. Poi l’estate finisce se si deve fare ritorno a casa. Ma Andrea non è più lo stesso.

Intolerance

Intolerance è un film collettivo del 1996, nato da un’idea di Massimo Guglielmi sviluppata e portata a compimento da Roberto Giannarelli, Marco Simon Puccioni e Roberto Torelli. Il film è composto di due parti, una in pellicola contenente 23 cortometraggi e una in video con 27 pezzi. In totale 50 cortometraggi realizzati da altrettanti autori e da 1000 tecnici, che hanno lavorato gratuitamente per realizzare un film contro ogni intolleranza e in favore della multiculturalità e della differenza individuale. Oltre al decano del cinema italiano, Citto Maselli, il film ha visto la partecipazione di molti registi: tra i tanti, Paolo Virzì, Gabriele Muccino, Marco Simon Puccioni, Cinzia Th. Torrini e Giorgio Treves. Per realizzare il progetto è nata l’associazione Cinema Senza Confini che ha poi collaborato con la Caritas diretta da don Luigi Di Liegro: un anno dopo la realizzazione del film Marco Simon Puccioni, presidente dell’associazione, ha donato circa 89 milioni di lire alla Caritas per la realizzazione di un ostello per l’accoglienza e la formazione degli immigrati.

Il cielo è sempre più blu

Storie parallele nell’arco di 24 ore, dall’imbrunire al giorno successivo, sullo sfondo della metropoli capitolina. Un uomo che fa ginnastica contemplando il vuoto, tre giovani che rapinano un ristorante, un dentista che parla di strategie finanziarie, una giornalista alle prese con un articolo, quattro muratori che discutono: destini che si sfiorano appena, senza riconoscersi.

La bionda

Tommaso, giovane orologiaio meridionale occasionalmente a Milano, investe con la sua auto una bella bionda. Non è niente di grave, ma lei si rifugia in casa di Tommaso. L’uomo non è insensibile al fascino della sua “vittima” e, quando scopre che è invischiata in un giro di malaffare, tenta in ogni modo di aiutarla a uscirne. Ma il destino è crudele. Dopo l’esordio registico con “La stazione”, Sergio Rubini gioca la carta di una più marcata drammaticità, mantenendo però alcuni elementi di fondo del suo film precedente.

La delegazione

Dopo aver soggiornato per un breve periodo a Roma, cinque donne di una delegazione russa giungono a Venezia per trascorrere le ultime 48 ore della propria permanenza in Italia. La delegazione non è abituata a tanto lusso: ognuna delle donne ha una reazione differente di fronte la brusco impatto con un mondo così lontano. Chloja, scontenta della propria esistenza e desiderosa di non tornare mai più in patria, incontra Lorenzo che le regalerà, per poche ore, la felicità di sentirsi finalmente padrona della propria vita. Ma dopo qualche ora passata insieme, Lorenzo, romprendo bruscamente l’idillio, presenta a Chloja il conto della loro avventura, svelando così la propria reale identità.

Obiettivo indiscreto

Parigi, oggi. David Lamberti è un fotografo professionista bello e coraggioso, che vuole pubblicare un libro che riunisca le più significative foto da lui scattate negli ultimi tre anni della sua professione. Al fine di fare questo accetta un incarico per una campagna pubblicitaria di moda commissionata da un’importantissima industria giapponese. Durante il corso della campagna si innamora di Claire Weston, la stupenda modella che presta il volto alle foto di David. Il fotografo scopre un mondo corrotto e senza scrupoli, che gli impedisce di portare avanti la sua lotta sulla qualità delle immagini da proporre per il prodotto finale. Mondo al quale soccombe inesorabilmente. Nel dipanarsi della vicenda l’amore per Claire sembra ormai perduto e quindi David, riconoscendone l’importanza, abbandona il suo lavoro al fine di ritrovare la ragazza.

L’amico arabo

Un italiano che lavora da due anni in Tunisia a rilevare antichi graffiti si trova a fare i conti con una cultura differente proprio nel momento in cui sta tornando in Italia per assistere al funerale della madre. La sua provvisorietà, la sua solitudine non colmata da un amico e da un’amante araba, e l’affetto di attrazione invincibile per il destino, si rivelano causa di un incidente drammatico: viene assalito dai briganti a cavallo durante un viaggio intrapreso in pullman e ferito gravemente. L’italiano è colpito agli occhi, ma la precaria condizione di cecità sembra offrirgli una particolare lungimiranza: prima di morire l’amico arabo gli racconta la propria vita, e in quella narrazione fantasiosa, ricca di misteri, simboli, sortilegi, l’italiano riconosce finalmente l’impossibilità di lasciare l’Africa.

In nome del popolo sovrano

In nome del popolo sovrano è un film del 1990 diretto da Luigi Magni, con Alberto Sordi e Nino Manfredi. È il terzo della trilogia iniziata con Nell’anno del Signore (1969) e proseguita con In nome del Papa Re (1977); film nei quali ricorre il tema del rapporto tra il popolo e l’aristocrazia romana con il potere pontificio, tra gli sconvolgimenti accaduti nel periodo risorgimentale. Nel 1849, da Roma il Papa Pio IX è costretto a recarsi esule a Gaeta per l’avvento della Repubblica Romana. Pochi mesi dopo le truppe francesi del generale Oudinot e quelle austriache tentano di riprendere Roma, per imporre con la forza la restaurazione del potere temporale, che anche una parte dei cittadini, specie i nobili, vogliono vedere ripristinato. In casa del marchese Arquati, nobile papalino, vivono il figlio Eufemio, debole e timido, con la moglie Cristina, (che l’ha sposato costretta dalla famiglia), la figlia Giacinta e la serva-padrona Rosetta. Cristina, sostenitrice della repubblica, è diventata l’amante del capitano Giovanni Livraghi, rivoluzionario milanese, accorso in aiuto dei repubblicani, e grande amico del frate barnabita Ugo Bassi, contrario al potere temporale e sostenitore dei diritti del popolo, ma sempre fedele alla sua missione di sacerdote. Fra i popolani insorti spicca Ciceruacchio (Angelo Brunetti), accompagnato dal figlio adolescente, Lorenzo. Frattanto il marchesino Eufemio, innamoratosi improvvisamente della propria moglie, che vede trasfigurata dalla passione politica e da quella per Livraghi, è deciso ad uccidere il rivale, e a tale scopo lo raggiunge, mentre combatte sul Gianicolo, dove invece lo salva, uccidendo un francese, che stava per colpirlo a morte. Dopo molti scontri i patrioti repubblicani superstiti, sconfitti dalle truppe straniere, abbandonano Roma e si dirigono disordinatamente verso il nord. Cristina cerca di raggiungere Giovanni, il quale è partito con Bassi per congiungersi a Garibaldi. Ma Bassi e Livraghi vengono arrestati e condannati a morte, mentre la donna tenta invano di salvare l’amante, implorando la grazia da un potente prelato suo amico. Prima dell’esecuzione, a Ugo vengono negati i sacramenti, mentre Giovanni sceglie di confessarsi a lui. Intanto Eufemio cerca sempre la moglie, che vuol uccidere per vendicarsi, ma quando, dopo la morte di Livraghi, la rivede, tutto è cambiato fra loro: Cristina ora lo stima per il suo gesto generoso sul Gianicolo, gesto che gli ha fatto rischiare la vita. I due sposi si riuniscono, e lei segue il marito quando questi decide di combattere coi piemontesi per l’unità d’Italia. Frattanto anche Ciceruacchio e suo figlio vengono fucilati, mentre a Roma il Papa Pio IX torna a regnare.

Bye bye baby

Due giovani sposi di Milano, Paolo e Sandra, per quanto molto innamorati, litigano continuamente: lui vive con grandi mezzi, avendo indovinato alcuni investimenti, che gli hanno portato grossi guadagni; lei; laureata da poco in medicina vuole continuare ad esercitare in ospedale. Una sera, dopo l’ennesima scenata, si separano: Paolo si consola subito con una giocatrice professionista di biliardo, Lisa; Sandra cede presto alla corte che da tempo le fa il collega Marcello. Ma un anno dopo il divorzio (voluto da Paolo), i due ex coniugi si ritrovano, scoprono di amarsi ancora e diventano amanti clandestini, sempre trovando, però, occasione per qualche battibecco e senza aver il coraggio di rompere i rispettivi legami con Lisa e Marcello. Quando per caso i quattro si incontrano alle isole Mauritius, Paolo tenta di portar via Sandra a Marcello; ma all’ultimo minuto la donna, sempre insicura per il carattere egoista e leggero di Paolo, rinuncia a partire con lui. Dopo qualche tempo Paolo e Sandra si rivedono ancora, a Milano, e lei annuncia all’ex marito che sta per sposare Marcello, al che lui, mentendo, le assicura che da parecchio non vive più con Lisa. Sandra è scossa da questa notizia, e al momento del “si” pianta tutto e si reca a casa di Paolo, col quale ha un ardente incontro amoroso. Lisa li sorprende insieme, tronca decisamente con l’uomo e poi rivela a Sandra che fino a quell’istante il suo legame con lui era continuato. Delusa ancora una volta, Sandra ha perciò una nuova lite con Paolo e i due si lasciano. Ma, uscendo da casa di lei, Paolo è investito da un’auto; Sandra accorre, è felice di vederlo incolume e tenta ancora di riallacciare con lui un serio rapporto, ma Paolo se ne va, fissandole, però, un nuovo appuntamento per l’indomani.